Come avveniva la filatura con fuso e rocca?
La massa di fibre da filare veniva posizionata sull’estremità superiore della rocca e spesso bloccata grazie a un cappuccio conico. La rocca veniva poi inserita e bloccata sotto il braccio, oppure infilata nella cintura o tra le ginocchia per essere mantenuta ferma. La filatrice prelevava dalla rocca una piccola quantità di fibre, che torceva con le dita e fissava alla base della parte rigonfia del fuso tramite un particolare nodo. A questo punto il fuso veniva fatto roteare velocemente, con un movimento deciso dato dal palmo della mano, e mentre il fuso roteava la filatrice continuava a prendere, poco alla volta, le fibre dalla massa presente sulla rocca, attorcigliandola tra il pollice e l’indice. Le fibre, roteando e torcendosi si trasformavano così in filo. Di fondamentale importanza era l’abilità della filatrice di fornire sufficiente e regolare quantità di fibre alla torsione data dal fuso, in modo da produrre un filo regolare e di buona qualità.
Quando il fuso raggiungeva il terreno la filatrice si fermava e avvolgeva il filo su di esso.