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Barlasc

Dato che l’inattività da quarantena ha messo molti di noi all’ingrasso, stasera vi proponiamo un barlasc (una gerla a stecche rade) e un’accezione traslata del termine (di Viggiù, VA) che magari potete (scherzosamente) riciclare:

“Ti set cumé n barlasc” Ovvero, sei una gerla: di donna grossa, grassa e sciatta nel vestire. (Fonte: Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, volume II, pag. 202). Può valere anche per gli uomini eh! 😉

Il barlasc era utilizzato soprattutto per portare in stalla il fogliame dalle selve e il fieno dai prati.




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